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dai GIORNALI di OGGI

Gaza, l'esercito israeliano completa il ritiro.

L'Onu chiede la riapertura delle frontiere

2009-01-20

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CORRIERE della SERA

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2009-01-20

Frattini: "L'italia È pronta per il pattugliamento marittimo"

L'esercito israeliano ha completato

il ritiro dalla Striscia di Gaza

Fine dell'operazione "Piombo fuso", lanciata contro Hamas il 27 dicembre

(Ap)

GERUSALEMME - L'esercito israeliano ha completato il ritiro dalla Striscia di Gaza. Lo ha detto un portavoce militare.

FINE DI PIOMBO FUSO - "Questa mattina l'ultimo soldato delle Forze di Difesa di Israele (Idf) ha lasciato la Striscia di Gaza e le forze (armate) si sono schierate fuori dalla Striscia, pronte a ogni evenienza", ha dichiarato il portavoce. I combattimenti nella Striscia di Gaza, iniziati il 27 dicembre, sono terminati domenica scorsa con la dichiarazione unilaterale della tregua da parte di Israele e poi anche da parte dei gruppi armati palestinesi, fra cui Hamas. Da domenica Tsahal ha iniziato un graduale ritiro. L’operazione "Piombo fuso" era stata lanciata da Israele contro Hamas il 27 dicembre.

FRATTINI - Intanto, il ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini, conferma che l'Italia è pronta a dare un contributo al pattugliamento marittimo per impedire l'arrivo dal mare di armi e munizioni nella Striscia di Gaza. "Lungo i 50 chilometri di frontiera marittima davanti alla costa di Gaza - ha detto Frattini - bisogna impedire anche che entrino piccole barche che sfuggono al controllo radar o barche senza motore e con la vela ed un controllo capillare è difficile. Ma l'Italia è pronta, come ha detto il presidente del consiglio Berlusconi, a svolgere il suo ruolo, su rotte marittime del Mediterraneo che abbiamo già sufficientemente esplorato.

21 gennaio 2009

 

 

REPUBBLICA

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2009-01-21

Un portavoce di Tsahal: "Stamattina gli ultimi soldati hanno lasciato la zona"

Il bilancio dell'offensiva: oltre 1.400 palestinesi uccisi e più di 5.500 feriti

Gaza, l'esercito israeliano si è ritirato

"Ma restiamo schierati fuori dalla Striscia"

A Sharm colloquio tra il ministro degli Esteri Frattini e il presidente egiziano Mubarak

Secondo i media i militari stanno indagando sull'eventuale uso di bombe al fosforo bianco

Gaza, l'esercito israeliano si è ritirato "Ma restiamo schierati fuori dalla Striscia"

GERUSALEMME - L'esercito israeliano ha completato il ritiro dalla Striscia di Gaza. Lo ha detto un portavoce militare. "Stamattina gli ultimi soldati delle Forze di difesa israeliane hanno lasciato la Striscia di Gaza e sono state schierate fuori dalla Striscia stessa, pronte per ogni evenienza", ha affermato il portavoce. Nelle stesse ore il quotidiano Haaretz ha riferito che l'esercito israeliano sta indagando sull'eventuale uso di bombe al fosforo bianco, vietate dalle convenzioni internazionali. Sul fronte diplomatico, continua la visita in Medio Oriente del ministro degli Esteri Franco Frattini che oggi ha incontrato a Sharm el Sheikh il presidente egiziano Hosni Mubarak.

L'operazione "Piombo fuso" a Gaza, iniziata il 27 dicembre scorso, si era conclusa domenica con la tregua unilaterale dichiarata da Israele cui poi era seguito l'annuncio di cessate il fuoco di alcuni gruppi armati palestinesi, fra i quali Hamas. E da domenica Tsahal (l'esercito israeliano) aveva iniziato un graduale ritiro. Pesantissimo il bilancio dell'offensiva: oltre 1.400 palestinesi uccisi e più di 5.500 feriti.

L'esercito, intanto, ha reso noto che ieri 12 granate sono state lanciate dai palestinesi contro il territorio israeliano, mentre da parte palestinese è stata denunciata l'uccisione di un civile nel nord della Striscia.

Diplomazia al lavoro. Colloquio tra Frattini e Mubarak stamani a Sharm el Sheikh, nel terzo giorno della visita del titolare della Farnesina in Medio Oriente. Il capo della diplomazia italiana ha incontrato anche il ministro degli esteri egiziano Abul Gheit. Ieri e lunedì, Frattini era stato in Israele e nei Territori palestinesi dove aveva incontrato le autorità israeliane e palestinesi.

Con gli interlocutori egiziani, Frattini ha discusso in particolare del cosiddetto "piano egiziano", ma anche delle trattative per il rilascio di Gilad Shalit, il giovane soldato israeliano sequestrato nel giugno del 2006 dai guerriglieri palestinesi della Striscia di Gaza. Ieri a Tel Aviv Frattini aveva incontrato Noam Shalit, padre del militare.

Più volte durante la missione, il ministro degli Esteri ha ribadito il ruolo importante dell'Egitto per arrivare alla riconciliazione interna palestinese e alla realizzazione della soluzione dei due stati. L'Italia, inoltre, appoggia il piano egiziano, che prevede il cessate il fuoco permanente per la Striscia di Gaza, aiuti umanitari alla popolazione palestinese, una forza internazionale di sicurezza con un sostegno alla polizia di frontiera e la riconciliazione interpalestinese.

Ieri sera il ministro, intervenendo a Porta a Porta, ha ribadito che l'Italia conferma l'offerta di inviare carabinieri alla frontiera tra l'Egitto e Gaza e la possibilità di inviare anche delle unità navali militari per un pattugliamento marittimo: si tratta di "una offerta seria", ha confermato Frattini.

Indagine sulle armi proibite. Intanto, dopo le accuse ai militari israeliani di far uso di proiettili al fosforo bianco nel suo attacco sulla Striscia di Gaza, lo stesso esercito israeliano sta indagando su l'eventuale uso di armi vietate dalle convenzioni internazionali, secondo quanto scrive oggi il quotidiano Haaretz. L'inchiesta, dice il giornale, riguarda in particolare l'uso di una ventina di proiettili su una zona densamente popolata nel nord dela Striscia da parte di un'unità di paracadutisti. Fonti militari citate da Haaretz indicano che le inchieste riguardano due tipi di proiettili: granate fumogene d'artiglieria da 155 mm a basso contenuto di fosforo e proiettili da mortaio da 120 mm ad alta concentrazione di fosforo, che sarebbero stati sparati su alcuni quartieri di Beit Lahiya, nel nord della Striscia. Un portavoce militare stamani ha tuttavia smentito che si tratti di una "inchiesta ufficiale". Le convenzioni internazionali autorizzano l'uso di proiettili al fosforo, sostanza che bruciando crea gravissime ustioni alle persone, solo come fumogeni ma non su zone densamente popolate di civili.

(21 gennaio 2009)

 

 

L'UNITA'

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2009-01-21

Gaza: si indaga sulle armi usate da Israele

L'Agenzia internazionale per l'energia atomica dell'Onu Aiea ha annunciato che indagherà sulle accuse di presunto impiego di munizioni con uranio impoverito da parte di Israele nella guerra a Gaza. L'Aiea è stata pregata dagli stati arabi di verificare tali accuse, ha confermato oggi a Vienna la portavoce dell'agenzia Melissa Fleming.

L'Agenzia distribuirà agli stati membri la lettera con la richiesta dell'Arabia Saudita, "e nei margini delle nostre possibilità verificherà" le accuse, ha detto.Per ora l'Aiea non ha deciso come procedere: prima è necessario che riceva un riscontro dagli stati. L'ambasciatore israeliano presso l'Aiea, Israeli Michaeli, non si è pronunciato sulla lettera. Una portavoce dell'esercito israeliano ha detto che le accuse saranno verificate.

Munizioni con uranio impoverito servono a rafforzare la capacità di penetrazione in materiali blindati. La polvere che si sviluppa dall'esplosione di queste munizioni può danneggiare la salute dell'uomo. Uranio impoverito viene usato anche in medicina.

21 gennaio 2009

 

 

 

Israele, da Gaza il ritiro è stato completato

L'esercito israeliano ha completato il ritiro dalla Striscia di Gaza. Lo ha detto un portavoce militare. "Questa mattina l'ultimo soldato delle Forze di Difesa di Israele (Idf) ha lasciato la Striscia di Gaza e le forze (armate) si sono schierate fuori dalla Striscia, pronte a ogni evenienza", ha dichiarato il portavoce. I combattimenti nella Striscia di Gaza, iniziati il 27 dicembre, sono terminati domenica scorsa con la dichiarazione unilaterale della tregua da parte di Israele e poi anche da parte dei gruppi armati palestinesi, fra cui Hamas. Da domenica Tsahal ha iniziato un graduale ritiro.

Intanto l’esercito israeliano ha aperto una inchiesta interna su un eventuale uso scorretto di proiettili al fosforo bianco sulla Striscia di Gaza, secondo quanto scrive il quotidiano Haaretz. L’inchiesta, secondo il giornale, riguarda in particolare l’uso di una ventina di proiettili su una zona densamente

popolata nel nord della Striscia da parte di un’unità di paracadutisti. Fonti militari citate da Haaretz indicano che le inchieste riguardano due tipi di proiettili: granate fumogene d’artiglieria da 155 mm a basso contenuto di fosforo e proiettili da mortaio da 120 mm ad alta concentrazione di fosforo, che sarebbero stati sparati su alcuni quartieri di Beit Lahiya, nel nord della Striscia. Un portavoce militare ha tuttavia smentito che si tratti di una "inchiesta ufficiale". Le convenzioni internazionali autorizzano l'uso di proiettili al fosforo - sostanza che bruciando crea gravissime ustioni alle persone - solo come fumogeni ma non su zone densamente popolate di civili.

L’agenzia dell’Onu per l’energia nucleare (Aiea) esaminerà, invece, una denuncia presentata da ambasciatori arabi a Vienna secondo cui Israele avrebbe impiegato anche proiettili contenenti uranio impoverito durante l’offensiva contro la Striscia di Gaza. Lo ha reso noto in nottata la stessa Aiea. L’agenzia ha precisato che la denuncia è contenuta in una lettera inviata al direttore generale Mohammed ElBaradei e consegnata lunedì dall'ambasciatore saudita anche a nome di altri diplomatici di Paesi arabi.

"Stiamo girando la lettera agli Stati membri e indagheremo sulla questione per quanto è di nostra competenza", ha detto la portavoce dell’Aiea, Melissa Fleming. In passato l'agenzia dell'Onu ha contribuito ad alcuni studi su tracce di uranio impoverito impiegato nei Balcani i cui risultati hanno stabilito che è altamente improbabile un legame fra un aumento di casi di cancro riscontrato nell'area e l'uso di questa sostanza. L’uranio impoverito viene impiegato negli armamenti per la sua capacità di penetrare facilmente in tank e blindati.

20 gennaio 2009

 

 

il SOLE 24 ORE

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2009-01-21

Gaza, l'esercito israeliano completa il ritiro. L'Onu chiede la riapertura delle frontiere

21 gennaio 2009

L'esercito israeliano ha completato il ritiro dalla Striscia di Gaza. Lo ha riferito un portavoce delle forze armate dello Stato ebraico, precisando che i soldati si sono schierati fuori dalla Striscia, "pronti a ogni evenienza".

I combattimenti nella Striscia di Gaza, iniziati il 27 dicembre, sono terminati domenica scorsa con la dichiarazione unilaterale della tregua da parte di Israele e poi anche da parte dei gruppi armati palestinesi, fra cui Hamas. Da domenica l'esercito israeliano ha iniziato un graduale ritiro. Intanto il segretario generale aggiunto incaricato degli aiuti umanitari dell'Onu, John Holmes, ha annunciato che si recherà a Gaza: una delle sue priorità sarà di veder riaperti tutti i valichi di frontiera della Striscia per i viveri, i medicinali, ma anche per i materiali di edilizia, che mancano da quando Israele ha deciso di bloccarli, all'arrivo al potere di Hamas, nel giugno 2007. Il responsabile dell'Onu ritiene che Israele debba lasciar passare il materiale edile per permettere la ricostruzione del territorio devastato dalla guerra. Diplomatici hanno riferito che Holmes farà pressioni su Israele perché le autorità lascino entrare il personale delle organizzazioni umanitarie nella Striscia di Gaza. Si trova in Medio Oriente per una missione diplomatica anche il ministro degli Esteri italiano, Franco Frattini. Dopo aver incontrato, tra lunedì e ieri, gli esponenti israeliani e palestinesi, oggi il responsabile della Farnesina sarà a colloquio con il presidente egiziano Hosni Mubarak a Sharm el Sheikh.

 

 

 

 

 

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2009-01-20

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2009-01-20

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